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IL LUSSO E LA MODA

 

 
 
Questo abito mi riporta alla sontuosità degli abiti rinascimentali delle classi benestanti e al periodo barocco.   
 
 In molti quadri  di quel periodo  sono raffigurati   abiti  elaborati  confezionati  con tessuti preziosi spesso intarsiati con fili d’oro e pietre preziose.
 

   Il lusso sfoggiato nell’abito era  spesso la carta d’identità per capire a quale classe sociale apparteneva la persona che lo indossava.

Riporto qui alcuni quadri famosi del rinascimento  che ritraggono dame con abiti neri e oro. 
 
Maria Garbini Fustinoni  del Bronzino
 

 
               Isabella di Borbone di Velazques                
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 Nel XX secolo alcuni stilisti si sono ispirati a quei vestiti e hanno realizzato dei modelli che rimarranno per sempre nella storia della moda. In particolare Gianni Versace e Dolce e Gabbana  realizzano  una moda che si colloca al limite tra passato e presente, tra il lusso che richiama l’Haute-Couture e la praticità del quotidiano, tra il virtuosismo dell’arte classica e antica e la forza e l’audacia dei colori vivaci dell’arte contemporanea.

Questi stilisti si sono ispirati al Sud,  portando in passerella tutto ciò che lo rappresenta. E quindi a farla da padrone sono stati pizzi, merletti, ricami assolutamente preziosi che si sono visti in versione dorata a contrasto su capi neri.

 Dolce e Gabbana

 
 Versace
 
 
 ARTE E VINTAGE
Boldini e a Belle Époque


 
Questo abito  è in tulle nero. La fodera in taffetà color ontano traspare donando colore e luce al vestito. Ricami con strass e pailletes


 
                                                                                   lo strascico nel mio vestito
 
Per molti creativi della moda l’attitudine alla rivisitazione di elementi formali tratti dalla storia del costume rappresenta un costante esercizio di stile: stampe e motivi dei tessuti, volumi di gonne e spalle, linee e lunghezze prendono nuova vita come nell’attento lavoro di Cristóbal Balenciaga, Roberto Cappucci, Vivienne Westwood.
 
 
Abito a tunica in tulle bianco con fodera di morbido jersey. Bustino plissettato con ricami bianchi in strass e perline di vetro. 
 
La moda attinge al passato come ad un vasto repertorio di elementi stilistici, segni-forme-colori, da reinterpretare nella ricerca di memoria storica e nostalgiche eleganze.
 
Tra arte e moda si intrecciano percorsi e scambi creativi molto profondi. Il contatto del mondo della moda con i protagonisti dell’arte, della pittura, del teatro, della musica e del balletto favorisce il lavoro creativo e stimola le performances moda.
 
 
Mostra di Boldini a Ferrara che ho visitato a marzo 2019
 



TRA ARTE E MODA – L’arte e la moda sono, in apparenza, due mondi diametralmente opposti. Da una parte c’è l’arte, che mira all’immortalità, dall’altra la moda, temporanea per sua stessa natura. Ma in un mondo in cui gli stilisti si lasciano ispirare dall’arte, un mondo in cui i musei proliferano di esposizioni dedicate ai grandi nomi della moda, è ancora possibile parlare di dicotomia tra arte e moda?



 
 ABITI PER SALA DA BALLO

STORIA DEL BALLO

 Alla fine dell’Ottocento, in Europa ognuno ballava come voleva, quello che voleva. La capitale del ballo era Parigi, essendo allora la Francia la patria del divertimento e della trasgressione. A Parigi, nel 1909, si tenne la prima competizione sovranazionale. Dopo la pausa dovuta alla prima guerra mondiale, e dopo alcuni raduni internazionali organizzati a Nizza, nel 1922 il Campionato Mondiale si spostò a Londra. Nel 1935 fu fondata a Praga la FIDA (Federation Internationale de Dance pour Amateurs). Nel 1950 fu fondato a Edimburgo l’ICBD (International Council of Ballroom Dancing) che si può considerare la prima organizzazione mondiale del ballo.Nel 1957 nacque l’ICAD (International Council of Amateurs Dancers).Oggi le Danze STANDARD sono candidate a diventare Danze Olimpiche e si ballano in tutto il mondo

 

 

Questi sono i miei abiti da sala da ballo.
 
Il Primo in seta e  piume di struzzo rosa era indossato nelle sale da ballo degli anni 40

                                                   Jinger Rogers e Fred Astaire
 
                                                                                                              
 
 
 
 Il secondo abito è in tulle blu cobalto con un vistoso ricamo  di cordoncino argentato sul corpetto. Il bustino ed è allacciato sulla schiena con un nastro di raso.
 
 
Questo abito è del brand Dancing Queen.
 

 

 
 
 
                    

                               
 

 

 La storia di Dancing Queen e della regina Silvia di Svezia a cui era dedicata

 La famosa canzone degli Abba fu suonata per la prima volta in onore delle nozze di re Gustavo e della sua bella sposa Silvia Sommerlath, e ne ha predetto il destino.

Quella ragazza stava per diventare la regina Silvia di Svezia e il suo nome sarebbe stato associato per sempre, in quel paese, alla canzone Dancing Queen degli Abba.

 
Tutte le coppie hanno una loro canzone, e Dancing Queen diventò la canzone della coppia reale svedese. Ma anche il più grande successo della storia della musica pop



VINTAGE nello SPETTACOLO
  
Gli anni Ottanta che vedono l’affermazione dei nostri stilisti italiani in tutto il mondo. Alcuni di essi si dedicano saltuariamente anche alle collaborazioni con il teatro come Enrico Coveri, Giorgio Armani, Missoni ma è soprattutto Gianni Versace che affianca al lavoro della moda anche quello per il costume teatrale.

Versace come costumista, ha lavorato dal 1882 al 1987 con personalità dello spettacolo come Maurice Béjard, Bob Wilson, Joseph Russillo.






Robert Gordon "Bob" Mackie (Monterey Park, 24 marzo 1940) è uno stilista e costumista statunitense. Nel corso della sua carriera ha vestito tantissimi icone come Carol Burnett, Cher, Judy Garland, Diana Ross (da sola e, negli anni '60, con le Supremes ), Tina Turner, Liza Minnelli, Mitzi Gaynor, Whitney Houston e Joan Rivers. Ha vinto nove volte l'Emmy Awards e ha ricevuto tre volte la nomination agli Oscar per i migliori costumi (1973, 1976 e 1982). Tra i lavori per cui viene ricordato vi sono quelli fatti per The Carol Burnett Show, Staying Alive e Funny Lady



 

 

Possiamo affermare che il rapporto tra costume e abito è caratterizzato da differenze ma anche da affinità. La moda è connaturata alla nostra esistenza ma anche il costume teatrale, nella collocazione storico-cronologica, diventa l’inevitabile riflesso del tempo in cui viene prodotto. Possiamo affermare che la moda e il costume mantengono molte similitudini, un confine sottilissimo, resta differente il palcoscenico sul quale si ci esibisce.




                           Costume stretch color bronzo con frange e maxi paillettes.


gemelle Kessler                                                                   Madonna
Raffaella Carrà




Tuta con short scollatura a V  in stoffa elesticizzata di pailettes argentate.

         Madona                           Raffaella Carrà
                             
Nei primi anni '70 io indosso la mia jump suit corta
 
 
 Questo completo è composto da un bustino indiano ricamato con perle bianche e tronchetti di vetro nero. I pantaloni di raso nero sono  damascati con glitter argento.


   
                                                                                                                                                                                           Cher
 
 
 
 
 
 
"Disegnare per la danza o per il teatro è il mio ossigeno.
 La moda influenza lo spettacolo e lo spettacolo nutre la moda"                                CHRISTIAN LACROIX
 
Abito trasparente color nudo  in tulle ricamato con paillettes tono su tono.
 
 
Marilyn Monroe

  
        
Blazer di tulle di seta con frange dorate  "Atellier Terry di Riccione "
 


 

                 
  
Abito nero in tulle,  corpino arricciato a corolla. Qesto modello fu lanciato da MADONNA negli anni '80
   


 
 
VINTAGE ETNICO


Il concetto di “etnico” nella moda contemporanea è il riflesso di un ampliamento delle frontiere e dei confini di una società sempre più influenzata dai viaggi e dai mass media.

Molti di qesti abiti mi sono stati regalati dal mio babbo ed  altri si sono aggiunti negli anni.

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Negli anni' 60, il mio babbo, dopo un anno di impegnativo lavoro, si concedeva una vacanza in  paesi lontani e mi portava sempre dei regali. Questi "abiti regalo" li ho conservati ed ora fanno parte della mia collezione. 


KIMONO


Questo kimono giapponese è in pesante raso di seta color fucsia con ricami dorati e cintura con frange in filo di seta.








Poiret woman style nel 2018 ha presentato
con grande successo questo kimono sulle passerelle.



                                        CAFTANO

IL CAFTANO NASCE IN PERSIA NEL 1600 

 

Il caftano acquistato dal mio babbo ad Istambul negli anni '70 è in rasatello di seta pesante con maniche a campana e spacchi laterali.
 L'apertura centrale e tutte le bordature sono in filo dorato con bellisimi alamari e bottoncini dello stesso materiale.

 
Catherine Deneuve negli anni '60 indossa un caftano                   
molto simile al mio


         Liz Taylor
 
Caftano ottomano conservato ad Istambul in Turchia
 
 
 
Caftano in jersey color vinaccia con ricamiin cordoncino di filo dorato. L'ho acquistato a Istambul nel 2011. 




TUNICA EGIZIANA

 


Tunica egiziana in seta rossa con ricami di filo dorato e argentato che incorniciano il collo e la scollatura


 Particolare del ricamo della tunica.


 
SARI



ABITO DA CERIMONIA INDIANO




Questo sontuoso abito da cerimonia indiano viene da MUMBAY (Bombay).
Le donne indiane lo indossano nelle cerimonie più eleganti e  per il matrimonio tradizionale indiano.
L'abito ha una ampia gonna ruota di seta gialla con ricami di filo dorato e lurex.
La tunica in tulle di seta nera è ricoperta di ricami fattti a mano e applicazioni di strass bianchi e gialli











particolari del meraviglioso ricamo di 
strass











 
Bellissimo abito lilla di tulle di seta con ricamo fatto a mano di strass e perline. 
 


 Gonna di seta verde con applicazionie ricami nel bordo. Sciarpa in chiffon di seta con bellissimi ricami fatti a mano di strass e perline .
 
 



In India tutte le forme d’arte hanno delle origini sacre. Quando una danzatrice danza una distinta tradizione letteraria e religiosa prende vita: essa esprime tramite il movimento del suo corpo, ciò che uno scrittore vuole descrivere attraverso le parole. La mitologia indiana testimonia che la danza è un’attività divina che le divinità amano ammirare e a cui partecipano con trasporto.
                              
 

 
 BURKA













 

Questo Burka l'ho acquistao al mercato la Montagnola di Bologna in una banchetta gestita da un Islamita.

Il burqa, o burka, è un capo d'abbigliamento usato prevalentemente dalle donne in Afghanistan e in Pakistan.  Burqa è l'arabizzazione della parola persiana purda (parda) che significa "cortina", "velo", lo stesso significato cioè di hijab.


Il burqa è stato introdotto in Afghanistan all'inizio del 1890 durante il regno di Habibullah Kalakānī, che lo impose alle duecento donne del suo harem, in modo tale da "non indurre in tentazione" gli uomini quando esse si fossero trovate fuori dalla residenza reale. Divenne così un capo per le donne dei ceti superiori, da usare per essere protette dagli sguardi del popolo.

Prerogativa dei più abbienti fino agli anni '50, successivamente gli stessi ceti elevati cominciarono a non farne più uso, ma nel frattempo era diventato un capo ambito anche dai ceti poveri. Nel 1961 venne proclamata una legge che ne vietò l'uso alle pubbliche dipendenti. Durante la guerra civile venne instaurato un regime islamico e quindi sempre più donne tornarono a indossarlo, fino al divieto assoluto di mostrare il volto imposto a tutte le donne dal successivo regime teocratico dei ṭālebān che durò meno di cinque anni. Attualmente non vige l'obbligo sanzionato dalla legge di indossare il burqa integrale, salvo che in Afghanistan, dove è stato reintrodotto il 6 maggio 2022.

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             I MIEI VESTITI DEI RICORDI
            
Questa copertina e cuscino sono  miei da quando sono nata . Entrmbi sono stati ricamati a mano a punto ombra da mia cugina Diana con del  filo in seta  di colore  rosa e azzurro.
In questa foto sono nel paseggino con i miei genitori che "mi controllano a vista".









 Questo è il mio bellisimo vestitino del Battesimo. Mi è stato relagato da mia zia Giulia che è qui nella foto con me.
Il vestitino era stato confezionato  nel 1938 per il Battesimo di mia cugina Cinzia. Dopo di lei è stato indossato da mia cugina Oriana nel 1941... e finalmenta da me.
Conservo, con particolare cura, questo abito il suo camicino e il porte-enfant di  leggerissima organza  finemente ricamato a mano in filo di seta rosa e azzurro.
                   
          Particolare  del vistito
                                                                                             Ricamo


                                                       
                                                    
                                                                         💖



Questo vestititno  color rosa baby con la pettorina a forma di gatto è mio da quando avevo circa 1 anno e mezzo.E' ricamato a mano a punto erba da mia zia Giulia . E' stato usato del filo da ricamo in seta di vari colori. Nella gonna della passamaneria a serpentina di filo nero.

In questa foto sono con la mia mamma .Il vestitino mi piaceva molto perchè era come indossare un giocattolo.

💖



Questo vestitino di seta viola con balze fu il mio primo vestito da sera, avevo meno di due anni. 
In questa foto lo indosso in occasione della Fiera della Settimana Cesenate che si svolgeva ogni anno, in estate, a Cesena . Il vestitino me lo aveva cucito mia zia Giulia con la la stoffa che era rimasta alla sarta dopo aver cucito un bel  vestito da sera per mia cugina Diana.
                
 
 
 









        

Queste giacche e questa tuta mi appartengono fin dagli anni'80.
In particolare ricordo che la tuta me la sono regalata nel 1986. Ero a Cesenatico in una serata d'estate  e in una boutique ho visto questa bella tuta  di jersey nero, ricamata con  fili dorati e bronzo e con  una profonda  scollatura sulla schiena. Me ne sono innamorata e da quel giorno la tuta  mi accompagna e qualche volta la indosso ancora. 


                    Particolare del ricamo

       
Particolare di stampa e ricamo floreale della giacca in broccato di seta con fodera   blu cina.
Bottoni gioiello . Giacca anni '80





Giacca blu indaco in cotone ritorto  con ricami in perline e filo di seta.
Giacca anni '60.
  








              TANTI RICAMI
 
Joan Crawford



Camicetta bianca con maniche tre  quarti di seta grezza con fiori intagliati con la tecnica della bruciatura. La camicetta  mi è stata regalata molti anni fa da mia cugina Diana che la portava negli anni '50con le gonne a ruota, cintura molto stretta in vita e decoltè bianchi. 

  CAMICETTA ANNI' 80
 
 
Camicetta in finissimo cotone bianco Pizzo di cotone bianco sulle maniche a GIGOT.
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Gigot o a zampa di montone (leg-o-mutton): manica caratteristica degli abiti di fine secolo (1890) caratterizzata da una foggia "a palloncino" che si protende oltre la piegatura del gomito, ma non per tutta la lunghezza, appena sotto la piega, infatti, la manica si restringe drasticamente diventando attillata.
 
 
 
CAMICETTA NERA NARA 



Camicetta di cotone nero NARA con maniche in  organza con ricami e pailettes. Scollatura a barchetta.
 
 
L’avventura del brand NARA nel mondo della distribuzione in franchising inizia più di trent’anni fa, con l’inaugurazione del primo negozio nella milanese via Montenapoleone il 16 gennaio 1984. Questo store è tuttora un punto di riferimento per il network di vendite e per l’immagine del marchio. Nara Camicie inizia a conquistare il mercato estero i primi negozi a Tokyo, Atene e New York nel 1985
 

 
CAMICETTA in CHIFFON con ricami 


Camicetta bianca in chiffon con ricamo fatto a mano in perline di vetro bianche e brunite. Acquistata al Mercatino Vintage di Anto a Cesena


 
 
CAMICETTA CON CRAVATTA RICAMATA

Camicetta bianca in lino  con ricamo fatto a mano di perline bianche.
Questa camicetta l'ho acquistata negli anni '70 e l'ho indossata in molte occasioni.



Canottiera bianca  in chiffon di seta con fodera in lino con bellissimi ricami a mano.
Questo canottiera mi è stata regalata da una mia cugina che la indossava su gonne longuette o pantaloni capri nei primi anni '60.



particolare ricamo
Canottieradi chiffon doppiata in seta color verde salvia con scollo all'americana completamente ricamata a mano con pailettes trasparenti e perline tono su tono. Anni '80.


Canottiera di voile nero con ricami   a mano di perline colorate. Molto elegante, io l'ho usata negli anni '80 come sottogiacca.