ABITI DI STILISTI




JOHN RICHMOND
 

Abito in chiffon di seta pura  con bellissime margherite di velluto in rilevo in vari colori cromatici.

John Richmond

John Richmond, nato a Manchester, si trasferisce a Londra per terminare gli studi alla Kensington University. Emerge subito sul mercato britannico con la creazione di una collezione che porta il suo nome, continuando però a collaborare con marchi noti quali Emporio Armani e Fiorucci. I seguito, nel 1984, nasce la collaborazione con Maria Cornejo fondando il marchio Richmond-Cornejo. La nascita ufficiale del marchio Richmond risale al 1995 quando lo stilista, con l'obiettivo di espandersi all'estero, contatta l'imprenditore italiano Saverio Moschillo. Egli, spinto dalla profonda fiducia per John Richmond, gli mette a disposizione la sua rete distributiva e i suoi showroom presenti a: Milano, Roma, Napoli, New York, Parigi e Düsseldof. Sotto la gestione di Moschillo, il marchio ottiene un grande successo.

Lo stilista, da sempre appassionato alla musica rock, riversa questo interesse nelle sue creazioni sartoriali, creando uno stile "street chic". Le collezioni dello stilista britannico sono rivolte sia agli adulti che ai bambini.  Le sue due linee principali di abbigliamento sono "John Richmond" e "RICHMOND", comprendente il denim ed il prêt-à-porter. Realizzati completamente in Italia, e diffusi dalla rete distributiva Moschillo, la straordinaria qualità dei capi ha determinato il grande successo del brand sul mercato mondiale. Tale fama ha raggiunto il picco nel 2003, quando con una collezione streetwear, il cui capo d'abbigliamento più venduto fu il jeans a vita bassa con la stampa "RICH" sul retro, spopolò ampiamente tra la gioventù europea.
 Molti cantanti si sono affidati a John Richmond, ha vestito infatti star quali: Duran Duran, Bryan Adams, Madonna e Annie Lennox. Negli ultimi anni, il brand sta puntando alla creazione di una rete di negozi monomarca dedicati a tutte le collezioni uomo e donna delle linee Richmond X e Richmond Denim
 
Ginger Roger

 
PIERRE CARDIN


Tubino corto con paillettes viola di Pierre Cardin.
 

Pierre Cardin

Dopo l'apprendistato da Christian Dior ed Elsa Schiaparelli fu subito chiaro che Pierre Cardin sarebbe stato non un couturier qualunque ma un innovatore: è del '54 il leggendario abito a bolle, il bubble dress, con la gonna gonfia a palloncino con cui fece scalpore.

In quella stessa decade inventò il pret-a-porter, la moda di abiti chic non sartoriali ma fatti in serie da indossare tutti i giorni. 

Nel 1959 fu infatti il primo couturier a lanciare la moda pronta in una collezione in vendita ai grandi magazzini Printemps a Parigi. Fu una delle invenzioni del visionario stilista, morto  a 98 anni, e per le quali sarà per sempre nella storia della moda.
    Space Age, la sua collezione del 1960 ispirata allo spazio, nell'epoca della corsa alla luna, con abiti bianchi e forme geometriche è un secondo storico paragrafo della sua moda. In quella collezione c'è molto di una moda che ancora oggi tra alti e bassi indossiamo ma fu lui a idearla: gli abiti cut-out ossia con i tagli, le aderentissime tute catsuit lavorate a maglia, i pantaloni di pelle attillati e i maglioni con le maniche a pipistrello. Inoltre già in quegli anni Cardin cominciò la conversione di ciò che la moda sarebbe stata nel futuro, a cominciare dall'unisex con gli abiti che prescindono il genere sessuale, davvero una rivoluzione per i tempi in cui la moda femminile era esaltazione di forme. 

 



Per l'uomo introdusse le giacche da completo senza collo, l'abito "cilindro" senza colletto che ispirò il primo look dei Beatles. Ed è sua persino l'invenzione dei pantaloni a sigaretta che dagli anni '60 sono ancora attuali.
    E' stato anche il primo a portare la minigonna in una passerella di moda e fece scandalo nel '66 con la sua gonna sexy stretta e con spacco. Nello stesso anno fu il primo a lanciare una collezione moda per bambini. Nel 1968 ricamò luci su un abito indossato per la prima volta da Maryse Gaspard, la sua musa: era l'invenzione di un abito cinetico davvero mai visto prima nella moda.
    Del resto il suo debutto era stato nel 1946 disegnando i fantastici costumi di La belle et la Bete (La Bella e la bestia) dell'artista, poeta e regista Jean Cocteau che aveva conosciuto a Parigi subito dopo la Liberazione.

 




ROCCO BAROCCO
 
Tubino nero di chiffon con motivo a sciarpa sul corpino
 
 

ROCCO BAROCCO

È noto per la ricercatezza dei tessuti broccati e laminati, per i disegni maculati a tigre e leopardo impiegati per abiti, cappotti e giubbotti. Ha sempre esaltato una donna sensuale, ironica e non conformista.

Rocco vestiva una donna vera , una donna che non nasconde la propria morbida sessualità . Riusciva a far vedere non-vedere le gambe da mostrare la sera attraverso spacchi e scollature, con i tacchi altissimi sotto una gonna che si stonda quasi fosse una corolla. Per lui l’eleganza è l’arte di non passare inosservati. 

    











 ALESSANDRO DELL’ACQUA

 

 
Bellissimo abito di seta nera modello anni '40.Nastro di paillettes argento  ricamato a mano. 
     Scollatura sulla schiena con ricamo. 
 



                               Greta Garbo                                                        particolare dell'abito


ALESSANDRO DELL’ACQUA- LA CASA N°21

Alessandro Dell’Acqua un designer d’eccellenza. Da 5 anni il suo nuovo brand, N°21, è citato tra le sfilate più “moderne” di Milano insieme a Prada e Gucci. Il lavoro di Alessandro Dell’Acqua nasce negli anni ’90 con un brand che portava il suo nome, circondato da supermodels come Eva Herzigova, Helena Christensen e tante altre icone che hanno raccontato la storia dello stilista appassionato dal color carne, che lo ha fatto diventare un trend tra le donne.Alessandro è un vero stilista, conduce il suo team come nei tempi delle belle case di alta moda romane, dove si respira il disegno, la passione per il tessuto e il vero mestiere del sarto . 

 INTERVISTA:

D: Perché il numero 21? Cosa significa per te questo numero?
R: Non potendo utilizzare il mio nome ho deciso comunque di voler usare qualcosa di mio: il 21 è il giorno del mio compleanno, poi ho fatto 2 + 1 = 3 che è il mio numero fortunato. Inoltre il 21, nella tombola napoletana, è la Donna Nuda, che per me rappresenta anche il color pelle, che ho sempre amato. Questo era il numero giusto.

 

  ALESSANDRO LEGORA

 

Il Vestito rosso di Alessandro Legora è di raso di seta rosso  
con pannelli di  voile al punto vita.
 
       ALESSANDRO LEGORA
                    
ALESSANDRO LEGORA propone da sempre un total look dedicato ad una donna femminile e sofisticata. Negli ultimi anni, il brand, ha aperto le porte anche ad una clientela giovane e sensibile alle nuove tendenze, sempre piu dinamica, elegante, attenta ai dettagli e che per questo sa riconoscere un prodotto innovativo e di qualità, ricercato nei materiali e curato nelle rifiniture.
                                                                                            



MOSCHINO

 
 
Questo abito di Moschino a palloncino è di seta color rosso rubino, profonda scollatura sul dietro con fiocco di seta.


Lo stile Moschino

Brand fondato nel 1983, è da sempre un mix esplosivo di paradossi, sfide ed eleganza che critica e deride gli eccessi del sistema moda e della società parossistica, immagine degli anni ’80. La società fondata da Franco Moschino, la Moonshadow S.r.l., debuttò con la prima collezione che rappresentava già appieno lo stile Moschino: era ironica, surreale, ingegnosa e perversa. Moschino dichiarò di voler “fermare il sistema moda”, ma, ironia della sorte, il suo successo è stato tanto grande proprio grazie a quel sistema. Teorico della libertà e dell’improvvisazione, Franco Moschino sosteneva di non essere un inventore, ma un “ristorante che cerca di servire quegli ottimi piatti tradizionali, inventati da cuochi sconosciuti”.




CARLO PIGNATELLI

Abito a sirena molto elegante  in chiffon di seta color azzurro polvere.
E' interamente  ricamano a mano con tronchetti di vetro color ghiaccio.


Carlo Pignatelli nasce a Latiano in provincia di Brindisi nel 1944. La sua griffe è nota nel mondo soprattutto per i suoi abiti maschili da cerimonia. Sono 50 gli anni che scandiscono la storia del designer iniziata presso laboratori sartoriali prestigiosi da cui apprese l'arte della sartoria.
Lo stile sartoriale lo contraddistingue da sempre in maniera inequivocabile sin dalle prime collezioni uomo e donna legate alla cerimonia.
Per me la sartorialità è un'etica, lo strumento unico per la ricerca della perfezione e del bello sul corpo. La mia sfida è applicarla costantemente alla ricerca ed alla creatività fondendo, in tal modo, la tradizione all'innovazione.".
 
                              Carlo Pignatelli
 
                                                                                          

GIL SANTUCCI




Abito da sera rosso corallo, in voile di seta  con bustino avvolgente e scollatura molto sensuale. Gonna formata da molti teli che rendono la figura elegante e leggera .

 
GIL SANTUCC Italian Fashion

è attento ad  unire l’artigianato italiano ricco di tradizione, con una continua ricerca verso l’innovazione.Pura energia creativa e identità fuori dalle conformità della moda, sono il cuore del lavoro di GIL. Le collezioni pensate e create sono la firma dello spirito rock dello stilista che intende il design come la maggior espressione del proprio io non perdendo di vista la qualità dei materiali, peculiarità insita nelle sue creazioni.
                
              Abto Rosso di  VIVIEN LEIGHT nel Film in  VIA COL VENTO 
 


CAVALLI
 
 
Il mio abito Cavalli bicolore è in chiffon  di seta  rosa cipria  e rosa corallo, elegante e sensuale ricorda le tuniche di :

 Madeleine Vionnet inizio '900.

ROBERTO CAVALLI è  famoso per l'originalità dello stile, esemplificato appieno nei cosiddetti patchwork di sua invenzione, coloratissimi e sempre riconoscibili.
Dici Roberto Cavalli e pensi a un certo anticonformismo nella moda, alle provocazioni fatte con la pelle, il denim, le stampe animalier: lo stilista ha saputo crearsi uno spazio tutto suo nella moda italiana, soprattutto negli anni 90 e nei primi anni Duemila, proprio per la sperimentazione sui tessuti, per un glamour ispirato alla natura selvaggia e per uno stile che non passa inosservato. La sua è una moda che sa osare.

Roberto Cavalli
                                          
                       
 


                           



DOLCE & GABBANA

Questo bellissimo abito di Dolce & Gabbana di fine anni '80 l'ho acquistato a Cesena  nella  bancherella del vintage di Antonella.
L'abito di chiffon di seta doppiato è ricamato a mano con perline e paillettes in piccoli disegni esagonali che ricordano le celle delle api.             


                   

Dolce & Gabbana

è una casa di alta moda italiana fondata nel 1985 dagli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana a Legnano. Ha sede a Milano.

 Dolce & Gabbana, con il loro stile superfemminile e fantasioso, si distaccarono dalle mode serie e compassate che dominarono la scena per la maggior parte degli anni 90".

    collezione D&G  2004





LAURA  BIAGIOTTI


Spolverino di seta a righe di Laura Biagiotti. 
Collo alla coreana, mattellina sulle spalle tipo trench. 
Lo spolverino si presta ad essere portato anche come abito con una bella cintura in vita. 
 

Laura  con la figlia Lavinia che indossa unp spolverino di seta a righe sui toni del giallo e arancio.
 
 

Laura Biagiotti (Roma, 4 agosto 1943Roma, 26 maggio 2017) è stata una stilista italiana.

Firmò, ancora giovanissima, la sua collezione di prêt-à-porter per Schuberth nel 1966. Collaborò successivamente con altri famosi creatori di moda come Roberto Capucci e Rocco Barocco. Nel 1972, dopo aver fondato l'omonima casa di moda, presentò, a Firenze, la sua prima collezione personale e si impose all'attenzione della stampa e dei compratori di moda per il suo stile straordinariamente femminile. La sua fama rimase legata soprattutto al suo "abito bambola" dalla linea ampia e alle sue creazioni, quasi danzanti attorno al corpo. Dal 1980 viveva al Castello di Marco Simone di Guidonia vicino a Roma, un monumento nazionale dell'XI secolo da lei fatto restaurare insieme al marito Gianni Cigna, deceduto nell'agosto del 1996; dal matrimonio nacque nel 1978 la figlia Lavinia, sua erede nel campo della moda. Importante la sua collezione di arte futurista in particolar modo di opere dell'artista Giacomo Balla e che ha portato alla creazione della "Fondazione Biagiotti Cigna". Morì all'ospedale Sant'Andrea di Roma il 26 maggio 2017 .

Collezione spolverini anni '80 di Biagiotti




VERSACE

Giovanni Maria Versace, detto Gianni (Reggio Calabria, 2 dicembre 1946Miami Beach, 15 luglio 1997), è stato uno stilista e imprenditore italiano. Considerato come uno degli stilisti più innovativi ed originali nella storia della moda, è stato il fondatore, nel 1978 dell'omonima casa di moda. Fu assassinato il 15 luglio 1997 dinanzi alla sua abitazione di Miami Beach per motivazioni mai del tutto chiarite.

Uno spirito vivace e una mente sempre pronta a nutrirsi delle suggestioni offerte dal mondo. Gianni Versace è stato uno dei designer più importanti della seconda metà del Novecento, capace di lasciare dietro di sé un’eredità che ancora oggi emerge in ogni creazione mandata in passerella dalla sua maison.

Suggestionato dalla natia Calabria, l’arte dello stilista ha riassunto ispirazioni etrusche, classiche e barocche che hanno trovato un’ottima rappresentazione nell’iconica Medusa, un logo che ammalia al primo sguardo esattamente come le collezioni che conosciamo. Ci sarebbero state anche altre produzioni, se solo due spietati colpi di pistola non lo avessero portato via, in un’improvvisa e tragica giornata di metà luglio del 1997.





VALENTINO




Cappotto di Valentino  in velluto di seta con cerniera centrale e quattro bellissimi maxi bottoni. Il cappotto ha il girocollo. Mi è stato regalato da mia cugina   Oriana che lo indossava alla fine degli '70.


 Valentino Clemente Ludovico Garavani, noto semplicemente come Valentino (Voghera, 11 maggio 1932), è uno stilista italiano, creatore dell’omonimo marchio.

Il brand Valentino produce abiti di alta moda per uomo e donna, accessori, profumi[ e pret-a-porter ed è da sempre un simbolo di eleganza e raffinatezza made in Italy all'interno del panorama internazionale.

Il colore Rosso Valentino è una particolare sfumatura di rosso creata da Valentino e usata di massima solo per alcuni dei suoi abiti. Si tratta di una tonalità di rosso molto acceso che si colloca tra il carminio, il porpora e il rosso di cadmio, tendente all'arancione ma senza mai diventare davvero arancione. Valentino ha avuto l'ispirazione per questo colore dai vivaci toni cromatici visti durante una vacanza in Spagna. Lo stile delle collezioni Valentino è sempre stato classico ed elegante, emblema di una raffinatezza quasi mai semplice ma che si adatta al corpo che la indossa valorizzandolo e senza mai rubarne l'attenzione. Non mancano i tocchi di stravaganza, abilmente inseriti negli abiti di alta classe, che donano un fascino senza tempo al brand italiano. I capi Valentino sono emblema di lusso e delicatezza.


BASILE


La giacca BASILE anni '80 in fantasia di satin di seta nei toni del marrone. Stretta in vita da un bottone.


Il marchio BASILE nasce negli anni ’70 da una solida e tradizionale sartoria maschile, diventa in breve tempo la prima azienda italiana a produrre Pret a Porter maschile e femminile realizzato industrialmente con taglio sartoriale e con una particolare attenzione alla scelta dei tessuti.






Gacchina corta in seta goffrata con fantasia floreale. Abbotonatura  sul dietro, scollatura con incrocio sul davanti. Pantaloni morbidi in seta bianca .


 Krizia, pseudonimo di Maria Mandelli, detta Mariuccia (Bergamo, 31 gennaio 1925Milano, 6 dicembre 2015), è stata una stilista e imprenditrice italiana, tra le più famose creatrici di moda.

Il nome Krizia riprende il titolo dell'ultimo Dialogo incompiuto di Platone (Κριτίας, incentrato sulla vanità femminile).

Alla base di quel fenomeno di costume tout court, più che di “semplice” moda, che è il Made in Italy c’è un manipolo di designer dal talento eccezionale, che si sono imposti da tempo nell’olimpo fashion; ne ha fatto parte, dall’inizio, una signora bergamasca volitiva, dalla tempra d’acciaio e il caschetto con frangia divenuto il tratto distintivo del suo look personalissimo, ossia Maria Mandelli , per tutti Mariuccia, fondatrice e anima creativa di Krizia, con cui ha lasciato un segno indelebile nella storia del prêt-à-porter tricolore.

La miglior definizione della cifra che contraddistingue la moda del marchio la dà, con ogni probabilità, nientemeno che Umberto Eco, quando scrive: “Chi sceglie Krizia, ha scelto un modo di pensare, di presentarsi agli altri, di essere”.

 

GIANFRANCO FERRE’





Questo abito corto color champagne ha frange di canottiglia di vetro e ricorda gli abiti charleston degli anni '20. 



Gianfranco Ferré, noto ai più come l’architetto dello stile, uno dei grandi stilisti del Made in Italy.

Gianfranco Ferrè ha sempre rispettato l’eleganza, e la sua visione di moda non è mai stata inquinata da alcuna forma di ostentazione. Il 1978 è l’anno in cui ha fondato la Gianfranco Ferrè Spa, che pochi anni dopo vedrà una profonda espansione tra moda donna, uomo, accessori, fragranze, prêt-à-porter e couture.

Ferrè amava moltissimo i giovani, ed infatti durante la sua carriera tenne moltissime lezioni di moda nelle migliori università di tutto il mondo, diventando nel 2007 Presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano.

Gianfranco Ferré immaginava e realizzava ogni suo singolo abito come se fosse un progetto, e la camicia in assoluto sarà uno dei tratti distintivi del suo immaginario. Che sia realizzata in taffetà, raso, crepe de chine, organza, o tulle, è ritenuto il capo per eccellenza della maison  Ferré. Lo stilista italiano amava che ognuno riuscisse ad interpretare a suo modo la camicia, attribuendo ad essa un’essenza unica e dei significati irripetibili. Oggi a noi restano circa 4000 pezzi d’archivio, nessuno ha difatti continuato il percorso indelebile dell’architetto dello stile. Il brand del Made in Italy Gianfranco Ferré, nonostante non sia più in attività dalla morte del suo fondatore, non scomparirà mai.

l'abito è stato indossato nella mia sfilata del 26 maggio 2012 a Cesena .
 


Rei Kawakubo

Comme des Garçons

 

Questo abito anni '80 di Comme des Garcones è di chiffon di seta blu con ricami assimetrici in velluto e tubini di vetro argento. Mezze maniche e scollatura rotonda.


Rei Kawakubo è una stilista giapponese fondatrice del brand Comme des Garçons. Insieme a Yohji Yamamoto e Issey Miyake, fa parte della triade giapponese che, alla fine degli anni '70, costringe al rinnovamento la moda europea.

Per Kawakubo «gli abiti sono finiti solo quando qualcuno li indossa». Per questo nel primo negozio che aprì a Tokyo nel 1973 non volle specchi perché «bisognerebbe comprare i vestiti per come ti fanno sentire, non per come ti fanno apparire».

Nel 1969, fondò l’azienda Comme des Garçons, dicendo di aver scelto il nome, in francese, solo perché le piaceva il suono. Il significato del nome, “come i ragazzi”, ricorda molto i movimenti di liberazione femminile degli anni Sessanta e Settanta, proprio come gli abiti di Kawakubo, che hanno sempre sfidato gli stereotipi di femminilità dell’epoca



 GAI MATTIOLO






                                   
 
Questo abito di crepe di seta è una creazione di Gai Mattiolo. Lo stile impero è arricchito da un ricamo con paillettes che lo rende prezioso. 


 
 

Gai Mattiolo nasce a Roma nel 1968; nonostante non abbia mai frequentato nessuna scuola specifica, è da sempre un appassionato di moda, fin da quando è giovanissimo.

Nel 1987, presenta a Milano la sua prima collezione di prêt -à- Porter.
L’immagine ironica, colorata e concreta di questa collezione, composta da abiti sofisticati, ha molto successo fin da subito e rappresenta ancora oggi il tratto distintivo della sua creatività.

È stato definito “enfant prodige della moda italiana”. Molto sensibile alla ricerca dei dettagli e famoso per la sua passione per i bottoni, che diventano un elemento chiave del suo stile. Anticonvenzionale, Gai seduce la donna con la sua capacità di utilizzare cristalli Swarovski, pietre preziose e la sua eccentricità brillante.

Gai Mattiolo è il primo e per il momento l’unico ad aver realizzato abiti sacerdotali per il Pontefice. Non solo, in passato Mattiolo realizza abiti con fili di platino, migliaia di palle d’oro e la famosissimagiacca da 1 milione di dollari” con smeraldi, rubini e diamanti, che viene indossata da Naomi Campbell ed è entrata nel “Guinness dei primati” per il suo costo e per la sua unicità.
Tuttavia, il suo obiettivo principale è quello di trovare il giusto equilibrio tra lusso e Made in Italy.

 
Mia figlia lo indossa ad un'evento importante.


 
                          Particolare del ricamo